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Gli italiani e il Phygital, la nuova prospettiva del retail

Gli italiani rivedono il proprio rapporto con lo shopping, guardando sempre più al phygital, l’esperienza di acquisto ibrida che coniuga le modalità tradizionali dell’offline con le novità portate dall’online e dal digitale.Se da un lato è stata sofferta la mancanza dell’aspetto più sociale dello shopping il canale digitale è riuscito a fare fronte ai bisogni dei consumatori, portando novità e servizi ormai irrinunciabili. Quanto al futuro, ci sono ampi margini di miglioramento, soprattutto se le esperienze phygital sapranno diventare sempre più emozionanti. È quanto emerge da ‘Phygital Shopping Experience: opportunità per i retailers per incrementare loyalty e sales’, la ricerca in ambito retail di BVA Doxa in collaborazione con Salesforce sulle esperienze di acquisto phygital.

Quando canale fisico e digitale si intersecano

Molti, infatti, sono gli esempi in cui canale fisico e digitale sono andati intersecandosi, come, ad esempio, con la prenotazione o l’acquisto del prodotto online e il successivo ritiro in negozio o la consegna a casa. In diversi casi, inoltre, sono stati i negozianti stessi, non presenti online, a trovare soluzioni e proporre servizi che permettessero di interagire con il proprio negozio, mantenendo il contatto con la propria clientela. Queste, così come la possibilità di prenotare il proprio posto in coda o l’aumento dei sistemi di pagamento digitali e contactless, sono state accolte positivamente, tanto da desiderare che vengano mantenute anche in prospettiva. Nell’ultimo anno oltre tre italiani su quattro (74%) hanno fatto acquisti con modalità phygital. In particolare, per l’abbigliamento (28%), l’elettronica (24%) e il comparto del beauty (21%).

Obiettivo omnicanalità

Tra gli store fisici, i supermercati e i negozi di abbigliamento sono le categorie dove con maggiore frequenza si adottano le modalità phygital. Ma se in tanti settori il phygital si sta ritagliando uno spazio sempre più importante, allo stato attuale i percorsi per rendere ottimale l’esperienza del cliente vanno ancora perfezionati. Deve infatti ancora concretizzarsi una reale omnicanalità tra offline e online, dal momento che ancora il 22% di chi visita il negozio compra online altrove, magari attratto da offerte più convenienti trovate in rete.

Personale di vendita “reale” o assistenti virtuali?

In questo processo di ibridazione, i consumatori italiani si dividono sull’affiancamento di assistenti virtuali al personale di vendita ‘reale’. Il personale di vendita reale è centrale a patto però che costituisca un valore aggiunto soprattutto in termini di competenza. È comunque consistente (52%) la quota di chi vede positivamente l’affiancamento di assistenti virtuali, e a essere più favorevoli sono soprattutto i giovani uomini, mentre decisamente meno le donne. In ogni caso, se gli strumenti digital permettessero al personale di vendita di identificare i clienti e conoscerne le preferenze, i consumatori italiani si direbbero felici, soprattutto perché potrebbero ottenere consigli su prodotti e servizi specifici (48%). Tuttavia, resta ancora centrale il nodo della privacy: il 59% è preoccupato per la salvaguardia dei propri dati sensibili.

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