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Superbonus 110%, gli interventi vanno a rilento. Ecco perché e le possibili soluzioni

A poco più di un anno dalla sua introduzione, il Superbonus 110% sembra mostrare segni di disamoramento da parte dei cittadini. Eppure l’incentivo che agevola gli interventi di efficientamento energetico e sismico per le abitazioni degli italiani è un’iniziativa assolutamente lodevole e vantaggiosa per tutti. Però, nonostante la bontà del bonus, appare evidente che esistano delle criticità, ben rilevate da 110%Monitor – il nuovo Osservatorio Nomisma sulle operazioni di riqualificazione energetica e sismica soggette al Superbonus – che fornisce aggiornamenti trimestrali sull’andamento di questa iniziativa. Come spiega una nota, “Nomisma sostiene fortemente il Superbonus 110%, tuttavia ritiene che vadano corretti alcuni passaggi per renderlo realmente efficiente. Attualmente, infatti, gli interventi asseverati stanno crescendo più lentamente rispetto alle aspettative, emerge un senso di rassegnazione da parte delle famiglie a fronte delle incertezze normative, e i condomìni – i principali destinatari di questa iniziativa – hanno delle difficoltà ad attivarsi”.

Cosa c’è che non va

Le principali problematiche sono rappresentate dall’incertezza sulle decisioni normative e l’inadeguatezza delle informazioni a disposizione degli operatori. Ulteriori criticità sono, inoltre, le difficoltà riscontrate dalle imprese a causa dell’aumento dei prezzi e dal fatto che anche abusi di minima entità possono impedire l’avvio delle operazioni. Per queste ragioni, si è registrato un calo del numero di famiglie potenzialmente interessate all’iniziativa, passate dai 10,5 milioni di maggio 2020 ai 9 milioni di giugno 2021. Resta poi il nodo della territorialità: gli interventi si concentrano in alcune  Regioni più pronte, come Lombardia, Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna, con il rischio di penalizzare territori meno equipaggiati come, ad esempio, Molise, Basilicata, Umbria e Abruzzo. Restando in tema di disparità, inoltre, la misura rischia di “regalare valore immobiliare a chi ce l’ha già e offrire opportunità solo a chi risulta essere già più equipaggiato”, ha commentato Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo Nomisma.

Come sostenere il Superbonus 110%

Oltre all’Osservatorio, Nomisma ha stilato alcune proposte che potrebbero rendere la misura più funzionale ed efficace. Ad esempio, “Ricorrere a un’operazione sblocca contratti, in attesa della conferma di proroga della misura al 2023, alla quale dovrebbe aggiungersi la certezza sulla cessione del credito” o ancora “Ridurre le distorsioni di mercato, introducendo una sorta di ‘controlla prezzi’ per attenuare il rischio di schizofrenia che sta minando il mercato delle materie prime. Avvalendosi di aliquote differenziate in base ai condomìni coinvolti, inoltre, anche i contesti più ‘difficili’ potrebbero usufruire dell’incentivo”. Ma potrebbe essere utile anche “Adottare più lungimiranza nella programmazione della misura, cominciando già da oggi a progettare lo scenario post 2023”. 

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